Dentosofia e malattie: Il linguaggio segreto dei Denti.
In che modo il cavo orale è legato all’equilibrio fisico e spirituale dell’essere umano? E che cosa è la Dentosofia, il linguaggio segreto dei denti?
Come l’iridologia per l’occhio, attraverso la quale si possono individuare particolari stati psicologici e patologici, anche la dentosofia ci mostra come l’apparato del cavo orale e le sue funzioni, costituiscano un altro legame tra la bocca e il resto del corpo.
Come?
Secondo Renzo Ovidi (professore universitario, co-fondatore e presidente dell’associazione italiana Dentosofia): “La respirazione orale, la deglutizione patologica, la masticazione unilaterale causano non solo dismorfi a livello della bocca, ma anche diverse patologie sistemiche, tra cui problemi otorinolaringoiatrici (gengivite, laringite, mal d’orecchi etc.) e oculistici, alterazioni posturali fino alla scogliosi, ritardi nell’apprendimento, cefalee e vertigini. Attraverso il riequilibrio delle funzioni (del cavo orale), grazie alle metodiche della dentosofia, otteniamo il riequilibrio dell’intero organismo e la scomparsa di questi sintomi”.
La base di queste discipline sta al cuore dell’antica filosofia e medicina orientale, la quale vedeva nell’individuo una totalità, che sin dall’inizio dell’universo è giunta a noi. Nel campo scientifico/matematico, questa concezione è anche espressa dai frattali, ciò forme geometriche dotate di svariate proprietà, tra cui quella dell’autosomiglianza. Il Dottor Francesco Santi descrive queste forme con un esempio: “Se osserviamo un oggetto frattale a diversi gradi di ingrandimento notiamo che è costituito da uno stesso motivo che si ripete all’infinito, sempre simile a se stesso […]. Questa proprietà implica che ogni singola parte contiene l’informazione della totalità dell’oggetto […]. È stato riconosciuto che il principio della frattalizzazione è alla base dell’auto-organizzazione della Natura: dalla disposizione delle stelle giù fino ai regni minerale, vegetale e animale della Terra”.
Come spiega Il professor Ovidi nel suo libro Perché i figli della playstation hanno i denti storti, ogni nostra parte (piede, occhio, dente etc.) è la rappresentazione del nostro insieme, praticamente di noi stessi.
Una qualsiasi perturbazione, malattia o trauma viene registrato dagli organi, denti compresi.
Una bocca squilibrata sarà sintomo di un individuo non in armonia con se stesso e il tutto (l’esterno); e la posizione dei denti, può rivelare una determinata situazione psicoaffettiva.
La dentosofia utilizza un approccio umanistico all’arte dentistica, che si basa su tecniche funzionali e evidenzia il legame tra l’equilibrio della bocca e l’equilibrio dell’individuo (e il suo rapporto con l’esterno).
I pionieri di questa scienza sono i francesi Michel Montaud e Rodrigue Mathieu, e il principio fondamentale dichiara che ogni dente è la rappresentazione di un archetipo (maschile/femminile, padre e la madre), e il mal posizionamento di uno o più denti è l’evento manifesto di un disagio interiore o psicoaffettivo dell’individuo. Dunque, come sottolinea Ovidi, le disarmonie sono quindi interpretate come uno stato patologico che non riguarda più solo il dente ma l’individuo nel suo complesso.
Durante la sua carriera come dentista, ben prima dell’approccio dentosofico, Ovidi si era reso conto che mentre riusciva a riallineare denti storti a individui giovani o adulti, apparivano sistematicamente problemi legati alla spina dorsale. Inoltre, col tempo, i denti riallineati, tendevano a voler riconquistare la posizione precedente, tornando storti. Fu a quel punto che decise di indagarne le ragioni. Grazie a un apparecchio chiamato l’Attivatore di Soulet-Besombes (vedi l’immagine sopra), che può svolgere più funzioni quando applicato, funzione ortodontica, posturale e psicoaffettiva, iniziò a sperimentare anche uno stato di benessere psico-fisico. Tra i prodigi di utilizzare un apparecchio per la cura dei denti storti, l’attivatore polifunzionale (APF) migliorò la salute dei pazienti. I pionieri della dentosofia che ne fecero uso, scoprirono che, dopo circa un mese di utilizzo, alcuni pazienti che soffrivano di incubi causati dai traumi psichici prodotti dalla Seconda Guerra Mondiale, avevano visto scomparire tali disturbi (o incubi).
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La disarmonia è una distorsione dell’energia vitale dell’individuo che provoca uno stato patologico colpendo un determinato organo e lasciando traccia su tutti gli altri organi, comprese le arcate dentali.
Applicazione pratica.
Raddrizzare un dente che si dispone in una determinata posizione, che sta comunicando uno stato di sofferenza (un archetipo personale somatizzato dell’individuo), significa agire violentemente su un conflitto che è alla radice della mal posizione, aggravando ancor di più la situazione “emozionale” del paziente, soprattutto dei giovani pazienti.
Oltretutto, i nostri denti hanno una stretta correlazione con la nostra postura.
“L’occlusione è un importante bilanciere posturale, che invia segnali alla corteccia celebrare su come noi ci posizioniamo nello spazio. Se siamo “storti comodi” (ovvero assumiamo posizioni non equilibrate ma che a noi appaiono comode), il cervello inviterà i muscoli a funzionare in maniera tale da farci assumere proprio quella postura”, commenta Renzo Ovidi. Dunque, tali muscoli lavoreranno in ipertono (tirano troppo, vengono sottoposti a stress) e altri in ipotono, quindi lavorano di meno.
La salute che passa dalla bocca e continua attraverso la postura è in correlazione con tutto il nostro corpo, come avete letto appena sopra.
Il linguaggio dei Denti.
Per approfondire il tema, invito alla lettura del libro Perché i figli della play station hanno i denti storti di Renzo Ovidi.
In linea generale, l’arcata superiore è assimilata allo spirito. Secondo un’interpretazione antroposofica, essa è identificata con il passato, il passato dell’individuo e le memorie ereditate dai genitori.
L’occlusione, invece, che è la chiusura delle due arcate (superiore e inferiore), è dedicata al “sentire”, che riguarda quella sfera più intima e istintiva che ci guida nella vita.
Alla mandibola, la dentosofia, associa il futuro, la voglia di immaginare, di scoprire se stessi e il mondo. Il morso inverso, cioè quando i denti dell’arcata si allineano dietro quelli dell’arcata inferiore, può non essere estetico ma può significare buona determinazione, voglia di procedere e scoprire. Inoltre la mandibola, poiché ha la possibilità di muoversi nelle quattro direzioni, simboleggia la libertà.
La parte destra della bocca, che si relaziona all’emisfero sinistro del cervello (e al pensiero logico-analitico), manifesta il maschile con i suoi comportamenti materiali e concreti. Viceversa la parte sinistra, che è legata all’aspetto femminile, all’attitudine all’arte, alla spiritualità e sensibilità.
L’equilibrio tra parte destra e sinistra della bocca è uno dei requisiti fondamentali per una buona armonia dell’individuo.
Un esempio. Studi compiuti dai dentosofi hanno dimostrato che un individuo che possiede una struttura destra (deviazione del frenulo inferiore a destra) e mastica a destra, è un soggetto che sviluppa maggiormente la dimensione razionale e mentale dell’Io.
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Un ultimo esempio associato ai due archetipi (parte destra – maschile, padre / parte sinistra – femminile, madre).
Quando nel bambino o nel giovane c’è una visione distorta (o percezione) del femminile e del maschile, viene registrata sull’arcata superiore con la presenza di diastema, lo spazio che si crea tra l’incisivo centrale di destra e quello di sinistra. Come sottolinea Ovidi, lo spazio tra questi due denti spesso si manifesta in ragazze che hanno il cosiddetto comportamento “da maschiaccio”.
Se volete conoscere la relazione degli altri denti (e scendere nello specifico), non vi resta che leggere Perché i figli della play station hanno i denti storti.
Noi concluderemo dicendo che ancora una volta le antiche discipline hanno colto nel segno e oggi. Un tempo (queste verità) erano contenute in un’unica disciplina. L’umanità, però, ha dovuto attraversare periodi di grande agonia, sottomessi a Re e Istituzioni religiose che hanno posto la loro mano su tutto ciò che proveniva da differenti forme di pensiero, sebbene queste stesse avessero formato le basi per le nuove (vedi, ad esempio il culto del sole nel cristianesimo etc.).
L’uomo è un tutt’uno con se stesso, l’ambiente e il cosmo. Ogni nostra parte, come gli occhi (iridologia), i denti (dentosofia) etc, contiene le memorie e l’intelligenza cosmica, di ciò che siamo e saremo. Altrimenti, non potremmo vivere in questo universo. Se persino due particelle che sono entrate in contatto per un periodo (breve o lungo) restano in contatto per sempre anche a lunghe distante (ciò che fai all’una accade all’altra), allora non dovremmo stupirci che ogni cosa, come l’insorgere di una malattia, sia registrata prima dal livello energetico, fino a raggiungere il corpo fisico.
Marcello iori