Qual è il vero potere (significato) dell’Amore?
Ce lo spiega una storia antichissima, la storia d’amore prima di tutte le storie che sarebbero giunte successivamente attraverso la letteratura (Amore e Psiche, Giulietta e Romeo etc.).
Questa è la storia di Radha e Krishna, le incarnazioni dell’Assoluto sotto forma di duplice divinità, femminile e maschile, che coesistono in una cosa sola.
Tratto dal sito harekrsna.it
“[…]Circa cinquemila anni fa, una mattina di buon’ora nell’atmosfera agreste di Vraja (a circa 150 chilometri a sud dell’attuale Delhi), Maharaja Vrisabhanu faceva il suo bagno mattutino nel santo fiume Yamuna. In quel momento vide una meravigliosa bambina che galleggiava su un radioso fiore di loto completamente sbocciato. Con grande gioia prese in braccio la divina bambina e la portò alla sua regina Kirtida Devi.
Quando Kirtida vide il marito con questa splendida bambina, dalla gioia riversò sulla piccola Radha un grandissimo affetto.
Il re e la regina però si accorsero subito che la bambina non apriva gli occhi. Questo naturalmente spezzò il loro cuore e pregarono Dio affinché La benedicesse con il potere della vista.
Subito Yasoda Devi arrivò da Gokula tenendo in braccio il piccolo Sri Krishna. Vrisabhanu e Kirtida, ora genitori di Sri Radha, l’accolsero con i dovuti onori, ma Yasoda non riusciva a distogliere gli occhi dalla bambina che riposava tra le braccia di Kirtida Devi.
Yasoda si avvicinò con il piccolo Krishna e non appena Krishna fu di fronte alla bambina, Ella per la prima volta aprì gli occhi. Giustamente la Sua prima visione fu il volto simile alla luna del Suo amato Sri Krishna ed Ella rimase fissa a contemplare la Sua amata forma. Anche Krishna fu sopraffatto dall’amore vedendo davanti a Sé la Sua eterna consorte nelle sembianze di una bambina. In questo modo le Scritture riportano come l’eterna coppia divina “S’incontri” ogni volta che Essi appaiono nel mondo materiale.”
L’amore ci fa aprire gli occhi alla nostra Sorgente più profonda, la divinità che alberga in noi e che riconosciamo nell’altro/a.
È un dono raro.
Dunque, l’amore è la perfetta visione e il riconoscimento del divino che c’è in ogni cosa.
Poiché, come spiegano i Veda, Dio (RadhaKrishna o il Tao) dimora in ogni cosa animata e inanimata. Riconoscerla, aprire gli occhi, è la perfetta unione, quella che i Testi Antichi chiamano Yoga.
E lo Yoga è Amore.
(Sotto, la canzone di Radha, interpretata in sanscrito da MV)